Firmo
- Ferma (CS)
CENNI STORICI
Sorge sulla sommità di una collina con posizione panoramica sulla
piana di Sibari con alle spalle la Catena del Pollino, alla destra della
media valle del torrente Tiro, a soli 6 km dallo svincolo autostradale
omonimo e alla superstrada delle Terme di Sibari. Probabilmente nato
in età latina, il paese era un feudo sotto la giurisdizione di
Don Bernardino San Severino, principe di Bisignano ed ai Padri Domenicani
di Altomonte. Nell'agglomerato urbano si trova l'arco che divideva il
feudo in due casali: Firmo Soprano o ka Markasati (feudo laico di Altomonte)
e Firmo Sottano o ka Këllogjerit, feudo religioso dei Monaci Domenicani
che presenta, ancora oggi una caratteristica abitazione a facciata curva,
e fu la dimora di Alessio Comito a capo dei profughi albanesi al loro
arrivo in Firmo intorno al 1540. Il feudo Ka Markasati passò
più tardi ai Campilongo, ai Salituro, ai Granaio fino all'oblazione
del feudalesimo nel 1806. La giurisdizione del casale "Ka këllogjerit"
fu sempre mantenuta dai Padri Domenicani di Altomonte. Tra i personaggi
più illustri ricorderemo: Nicola Tarsia, scrittore e garibaldino;
Papas Domenico Bellizzi (Vorea Ujko) poeta della nuova letteratura.
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TRADIZIONI POPOLARI
In occasione dei festeggiamenti a S.Giuseppe è consuetudine la
sera della vigilia eregere enormi cataste di fascine in ogni rione e
accese al rintocco della campana della chiesa principale. La prima Domenica
di maggio si festeggia S.Atanasio, patrono del paese. Si svolgono manifestazioni
del folclore albanese con la partecipazione di gruppi provenienti dagli
altri centri arbëeshë in costume tradizionale. E consuetudine
durante la commemorazione dei defunti, distribuire in chiesa dopo la
Messa il grano bollito (Kolira).
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COSA
C'E DA VEDERE
Da visitare, soprattutto, nella zona centrale e dominante del paese l'antico
Convento dei Domenicani, Ka Këllogjènt-dai monaci,
punto di riferimento storico della nascita del paese e destinato a diventare
un centro importante per il recupero delle tradizioni e della cultura
degli arbëreshë. Una tappa d'obbligo è la visita alla
chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel 1600 che presenta una torre
campanaria a pianta quadrata, munita di cella ottagonale cuspidata. E'
di interesse turistico, inoltre, la cappella dedicata alla Madonna di
Aprile Una rilevanza significativa assumono le funzioni religiose che
si svolgono in rito greco-bizantino e le manifestazioni foldoristiche
di maggio denominate "vallje" in cui si sfoggiano i preziosi costumi di
gala. |