La lista di Schindler Durante la seconda guerra mondiale milioni di ebrei furono deportati nei campi di concentramento o di sterminio. In questi campi si facevano lavori durissimi e si viveva in pessime condizioni igieniche. Chi non riusciva a lavorare era immediatamente ucciso nelle camere a gas e i loro corpi bruciati nei forni crematori. Queste persone erano trattate in maniera orrenda soprattutto dagli ufficiali e dagli industriali tedeschi, i quali li usavano come schiavi nelle loro fabbriche per arricchirsi. Furono pochissimi i tedeschi che provarono a salvare qualcuna di queste vite e uno di loro fu Oscar Schindler. Oscar decise di spendere tutto ciò che aveva per salvare più persone possibili ed incaricò un suo operaio ebreo di fare una lista con i nomi delle persone che avrebbero lavorato nella sua fabbrica. Era un’azienda molto strana dove non si produceva molto e dove ci “lavoravano” centinaia di persone tra cui molti bambini, e quando qualcuno chiedeva ad Oscar come erano impiegati i bambini, lui rispondeva che avevano le dita della misura adatta per poter pulire i proiettili che poi avrebbe usato l’esercito tedesco. Nessuno andava a vedere se era vero perché Schindler pagava gli ufficiali che così facevano solo finta di controllare. Tutto durò fino alla fine della guerra e quando Schindler vide che gli altri industriali si erano arricchiti sfruttando gli ebrei, mentre lui era diventato povero, capì il vero senso di quello che aveva fatto: chi salva una vita, salva l’umanità intera. Gian Luigi, Paolo, Cesare |