Il Contesto Storico
Esperimenti nei campi di concentramento |
La scienza al servizio della guerra: esperimenti nei campi di concentramento
| Nei campi di sterminio nazisti, alcuni medici, con il pretesto di compiere esperimenti scientifici, usavano i prigionieri come cavie umane, sottoponendoli a terribili sofferenze. Li infettavano con i virus più pericolosi per studiare gli effetti delle malattie e trovare possibili cure senza, però, avere un metodo scientifico della ricerca e soprattutto senza nessuna considerazione per quelle povere persone destinate ad atroci dolori. Facevano esperimenti per cambiare loro il colore degli occhi, per esaminare gli effetti del congelamento o per provare la loro resistenza nei simulatori di volo. Nemmeno donne e bambini erano risparmiati dagli “esperimenti” di questi assassini ignobili che si ritenevano scienziati. (Paolo) In altri esperimenti si simulava il volo di un aereo per vedere se i piloti tedeschi sarebbero potuti sopravvivere, dopo l’abbattimento del loro aereo da parte dei nemici. Tutto questo causava agli ebrei prigionieri vertigini, capogiri, forti dolori e perdita dei sensi e molto spesso la morte. Gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, oltre ad essere maltrattati nei campi di concentramento, nei lager e nei ghetti, furono anche sottoposti ad esperimenti da parte di medici e ricercatori nazisti. Gli esperimenti erano molto pericolosi e crudeli e spesso non riuscivano. A volte per convincere gli ebrei a sottoporsi agli esperimenti, i tedeschi promettevano loro la libertà. Tutto ciò veniva fatto per tutelare la salute dei soldati nel caso si fossero trovati in particolari condizioni. Ad esempio, quando i tedeschi decisero che per conquistare l’Africa si doveva trovare una cura per la malaria, i medici ricercatori portarono, nei campi di sterminio, le zanzare anofele che provocano questa malattia. Chiusero gli insetti con i prigionieri in alcune stanze e naturalmente questi furono infettati. Dopo pochi giorni gli ebrei si ammalarono e i medici provarono subito le medicine, ma molti morirono perché la cura era sbagliata. (Alessia) Un altro esperimento era di provare quanto una persona potesse resistere a temperature molto basse, perciò i prigionieri scelti per questo tipo di prova, morivano per congelamento. Altra terribile prova consisteva nel vedere fino a quale quota ci si potesse salvare nel caso di un aereo bombardato dal fuoco nemico. Questo esperimento avveniva in una camera “iperbarica” e attraverso una manopola manovrata dall’esterno da un medico ricercatore, veniva simulato il volo. Secondo me gli esperimenti si devono fare perché sono necessari per il progresso della scienza, ma non sulle persone, per di più già sofferenti, ma sulle cavie da laboratorio senza che comunque queste soffrano. (Milena) |