Roghudi Vecchio, Roghudi Nuovo e Chorìo
O Rochùdi ti ìsso apànu sto rumbùli, asce essèna, den sònno na addismonìo |
O Roghudi che sei sopra |
In questi sentimentali versi di Agostino Siviglia si racchiude l'emblematica storia di Roghùdi (Rochùdi o Richùdi). Antico borgo ellenofono il sito storico è ancora oggi posto su un gigantesco dente di roccia al centro dell'imponente letto dell'Amendolèa. La collocazione molto interna nel cuore dell'area montana e quella che potremmo sinteticamente definire oggi la "mancanza di servizi" convinsero la popolazione, in seguito agli eventi alluvionali del 1972, ad accettare il trasferimento dell'abitato sulla costa nell'immediata prossimità di Melito. Quando il tracciato non è penalizzato dalle continue frane, vale comunque la pena di visitare il sito storico di Roghudi nonostante il penoso stato d'abbandono in cui versa questo magnifico borgo contadino e pastorale. |
Parzialmente abitata è la frazione di Chorìo. Senza particolari caratteristiche e un po' anonimo è il paese nuovo posto sulla costa ma rilevante il dato che molti dei suoi abitanti conservano la parlata greco-calabra. |
L'Isola Ellenofona...
Amendolèa | Bova Marina | Condofuri | Roghudi |
Bova | Chorìo | Gallicianò | S.Giorgio Extra |
e l'Area Grecanica "Amministrativa"
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