Condofuri, Amendolèa e Gallicianò: un grande territorio, una lunga storia... Il territorio del Comune di Condofùri è molto vasto, differenziato ed interessante sotto il profilo storico ed eco-ambientale e comprende varie località. Sino a per lo meno i primi anni del '900 erano di maggiore rilevanza (nonché dotati di autonomi municipi) le attuali "frazioni" di Gallicianò (Gaddicianò) e la stessa Amendolea (Amiddalia). Definitivamente abbandonata solo dopo il terremoto del 1908, l'Amendolea storica fu ricostruita in forma di piccolo borgo agro-pastorale ai piedi della grande rocca sulla quale ancora oggi sono visitabili i ruderi del grande castello Ruffo. L'evidenza della collocazione strategica del sito stesso e del castello salta subito agli occhi del visitatore. Da aggiungere inoltre che in epoca storica era la valle dell'Amendolèa ed il greto del fiume a costituire il confine fra Locri e Reggio. |
Un'attenzione particolare merita Gallicianò unico borgo attualmente interamente ellenofono anche se la lingua permane qui utilizzata in un ambiente sempre più esclusivamente domestico. Gallicianò è nota in tutta l'area per l'alta conservatività rispetto alle tradizioni grecaniche non solo in ambito linguistico ma anche musicale, gastronomico, rituale, etc. Condofùri (Condochùri) il cui asse principale è oramai orientato soprattutto sulla marina (Condofùri Marina), mantiene gli uffici amministrativi a Condofùri Superiore. La sua posizione storica, un tempo marginale rispetto ad Amendolèa ed a Gallicianò, contenuta nel toponimo (prob.te Condo-Chùri, "vicino al paese") è stata ribaltata dalla tendenza generale odierna degli abitanti ad abbandonare le aree interne privilegiando i quartieri più raggiungibili della marina.
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Gallicianò e il ritorno della spiritualità orientale Da segnalare, sempre a proposito del borgo di Gallicianò, l'apertura al culto nel '99 della piccola chiesa ortodossa di Panaghìa tis Elladas (Madonna dei Greci). La chiesetta di graziosa struttura contadina, edificata ristrutturando con grande garbo una casa in pietra nella parte alta del paese, è aperta al culto.
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La chiesetta rappresenta, insieme al San Giovanni Theristis di Bivongi la testimonianza, in un rinnovato clima ecumenico, di un ritorno "da pellegrini" degli ortodossi in siti d'antichissimo culto greco. La ristrutturazione è dovuta alla sensibile figura dell'architetto Domenico Nucera (Mimmolino l'Artista) di Gallicianò. |
La fonte di ispirazione è il mondo
architettonico-religioso bizantino di cui La Cattolica di Stilo
(RC) è l'esempio più alto e meglio conservato. |
L'Isola Ellenofona...
Amendolèa | Bova Marina | Condofuri | Roghudi |
Bova | Chorìo | Gallicianò | S.Giorgio Extra |
e l'Area Grecanica "Amministrativa"
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