Sorge su un altopiano alle falde del monte Poro e domina il Golfo di Sant'Eufemia.
Oltre alla sua importanza balneare per la spiaggia di Vibo Marina, è un centro commerciale e industriale e vanta un passato di notevole importanza storica.
Infatti nel sito, già sede di insediamenti italici, fu costruita la colonia locrese Hypponion, nel VII sec. a.C. Nei pressi del cimitero sono ancora visibili le rovine delle imponenti mura greche dell'Acropoli del V - IV sec. a.C. scoperte da Paolo Orsi nel 1916. Le mura, costituite da due file di blocchi squadrati con in mezzo un riempimento di argilla, si estendevano in origine per una lunghezza di oltre 6 km ed erano intervallate da torri semicilindriche. A una certa distanza, nella pianura del Belvedere, è stato ritrovato invece il basamento di un tempio in stile dorico del VI - V sec. a.C.
Intorno al 356 a.C. la città fu conquistata dai Brettii che la dominarono fino al 192 a.C. quando divenne colonia romana col nome di Vibo Valentia. La colonia, famosa per il suo porto, appoggiò Cesare e Ottaviano contro Pompeo nel corso della guerra civile e fu perciò risparmiata dall'assegnazione delle terre ai veterani. Nelle zone Telegrafo e Corfino, vi sono resti di vari templi e la Villa Sicca in cui fu varie volte Cicerone. Fuori dell'abitato, sulla strada per Soriano, si può vedere la chiesetta bizantina di Santa Ruba ed i resti delle Terme romane con pavimenti a mosaico policromo.
Nel periodo medievale fu fortificata dai Bizantini e subì numerose incursioni dei saraceni che la distrussero completamente nel 1235. Nel 1240 venne ricostruita per volere dell'imperatore Federico II che la rinominò Monteleone.
In seguito fu dominio di varie potenti famiglie come i Caracciolo ed i Pignatelli. Nel periodo napoleonico divenne il capoluogo della Calabria Ulteriore. Il 27 agosto del 1860, durante una sommossa popolare, i cittadini di Monteleone cacciarono in armi le truppe borboniche del colonnello Ghio anticipando l'arrivo dei garibaldini. Nel 1928 la città riprese il suo antico nome di Vibo Valentia.
Nel centro storico sono da notare i palazzi risalenti ai secoli XVII - XVIII: il Palazzo di Francia, di scuola vanvitelliana, il Palazzo Romei, il cui atrio fu disegnato da B. Alberti, il Palazzo Marzano, del '600. Notevoli le antiche porte di Monteleone: la 'lamia' di Marzano e la Porta del Conte di Apice.
Inoltre è interessante la raccolta archeologica di Palazzo Cordopatri e il Museo Archeologico Statale che si trova all'interno dell'antico castello di Monteleone e che conserva vari reperti ritrovati in loco tra cui la 'laminetta orfica', epigrafe ritrovata nella tomba di una fanciulla.
Da visitare anche il Duomo di San Leoluca. L'edificio venne ricostruito, sui resti di una precedente basilica bizantina, tra il XVII e il XVIII secolo in ottimo stile barocco. Presenta due campanili quadrati ai fianchi della facciata e pianta a croce latina. Conserva al suo interno varie opere d'arte tra cui l'altare con statue bronzee provenienti dal ciborio di Serra San Bruno; le sculture del trittico di Antonello Gagini (XVI sec.); la Madonna cinquecentesca del Santacroce e il dipinto di Santa Caterina, di scuola senese. Da notare le grandi porte in bronzo, dello scultore Giuseppe Niglia.
Annessa al duomo vi è una costruzione rinascimentale nota come Valentinianum che vanta un pregevole chiostro. Adibita nel 1455 a convento domenicano, venne rimaneggiata nel XVI sec. per volere del duca Pignatelli. Oggi, del tutto restaurata, ospita gli uffici curiali e varie scuole.
La chiesa di S.Michele fu costruita nel XVI sec. in stile rinascimentale toscano. Disegnata dal Peruzzi, mostra il pregevole campanile secentesco e lesene che ornano la facciata ed i fianchi.