La musica presso il popolo ebreo Il patrimonio musicale d’Israele è molto complesso, infatti comprende musica tradizionale, classica e moderna, ebraica e araba, europea, africana e asiatica. Le tracce del passato musicale più remoto del popolo ebraico sono le salmodie e le musiche eseguite dai Leviti nel tempio di Gerusalemme. Grazie ai ritrovamenti archeologici è possibile avere un’idea di come queste musiche risuonavano nel tempio, prima di essere sostituite dal canto sinagogale. Le istituzioni musicali del moderno stato ebraico hanno raccolto, con molto impegno, i canti popolari delle varie comunità ebraiche disperse in tutto il mondo e li hanno conservati, attraverso migliaia di registrazioni, nella Fonoteca di Stato, creata nel 1964. Tra le musiche raccolte vi sono anche quelle degli ebrei italiani, raccolte negli anni ’50 da Leo Levi. Ma già in epoca barocca era avvenuta una simbiosi tra musica ebraica e musica di corte. Oltre alle musiche composte da Salomone Rossi alla corte dei Gonzaga e a Venezia tra il 1500 e il 1600, vi sono testimonianze di cantate e oratori composti su testi ebraici presso le comunità di Siena, Venezia, Pisa e Casale Monferrato. Queste composizioni sono state riportate alla luce dall’etnomusicologo Israel Adler, fondatore e direttore del Centro di Ricerche sulla Musica Ebraica dell’Università di Gerusalemme. Con la creazione dello Stato, Israele è il luogo in cui si è inventato un tipo di musica popolare molto eterogenea per adattarsi ai gusti di popolazioni provenienti da varie parti del mondo. Iniziate come canti pionieri, le musiche israeliane sono diventate nel tempo musiche da cabaret, teatro e ancora musiche militari, da ballo, fino ai più recenti fenomeni del rock, della canzone d’autore e della musica “mirzahit”, ispirata ad elementi arabi e mediorientali, ascoltata soprattutto dagli ebrei sefarditi. Israele è luogo musicale per eccellenza per due tipi di musica classica. Quella europea, magistralmente rappresentata da Accademie musicali, dall’Orchestra Filarmonica, da prestigiose sale di concerto, da festival famosi in tutto il mondo e da grandi nomi di direttori d’orchestra e musicisti. Quella araba che è rappresentata da ebrei immigrati dall’Iraq e dal Marocco, compositori ed esecutori famosi in tutto il mondo arabo, malgrado le difficoltà politiche e culturali che hanno segnato la storia del paese. Paolo |